venerdì 20 gennaio 2012

L'Fbi chiude Megaupload e Megavideo

L'Fbi, in collaborazione con il Dipartimento della Giustizia americano, ha chiuso il sito Megaupload.com e Megavideo.com, ottenendo l'arresto del fondatore e di altre tre persone che ora rischiano fino a 50 anni.
Le società sotto accusa sono in realtà due: la “Megaupload S.p.A” e la “Vestor S.p.A.”. La seconda, sconosciuta, è stato utilizzata da Kim Dotcom, direttore e presidente dell’azienda, per controllare indirettamente gli interessi sui siti affiliati a Megaupload.
Uno dei più noti e più imponenti archivi di film, musica e software, spesso pubblicati senza autorizzazione viene chiuso; Megaupload faceva da magazzino agli utenti che potevano archiviare file troppo grandi da spedire via e-mail per condividerli in via riservata con altre persone. Un uso del tutto leggittimo, ma si attiva un sistema illegale per il tipo di file condivisi protetti da copyright diffusi poi tramite link su forum e blog.
Il guadagno di Megaupload proviene poi dalla vendita di pubblicità sulle sue pagine e sulla vendita di abbonamenti privilegiati in cambio di maggiore velocità di download senza limiti.
Secondo l'accusa, l'attività di Megaupload è costata più di 500 milioni di dollari in mancati profitti ai leggittimi detentori del copyright.Le autorità neozelandesi hanno già eseguito l’arresto di quattro dei sette componenti di Megaupload S.p.A.Bencko, Echternach e Nomm rimangono ricercati.Bloccati già i server in Ashburn, Va., Washington, D.C., Olanda e Canada, insieme a 18 domini registrati al nome della società.
Oggetti della violazione di diritti di copyright sono articoli come: film, contenuti musicali, programmi televisivi, libri elettronici, software di intrattenimento e produttività in larga scala.
Prima della chiusura Megaupload pubblica un avviso "la stragrande maggioranza del traffico generato dal sito è legale. Siamo qui per restare", garantiva Megaupload, aprendo al dialogo con l'industria dell'entertainment che, scrivevano gli autori del messaggio, "vuole avvantaggiarsi della nostra popolarità".Secondo il Dipartimento di Giustizia invece, Megaupload "ha riprodotto e distribuito illegalmente su larga scala copie illegali di materiale protetto da copyright, tra cui film - anche prima dell'arrivo in sala - musica, programmi televisivi, libri elettronici e software. Le accuse nei confronti degli indagati sono pesanti: associazione a delinquere finalizzata all'estorsione, al riciclaggio e alla violazione del diritto d'autore. Rischiano oltre 50 anni di prigione ciascuno.
Una delle prime domande che gli utenti si stanno ponendo è: Ma l’abbonamento pagato a megaupload? E i miei file legali messi nello spazio personale?
Il team di wplabs.it

Nessun commento:

Posta un commento